Newsletter Settembre 2024

Ciao a tutti e ben ritrovati!
Dopo la pausa estiva continuiamo le nostre

PAGINE DI UNA STORIA – 3

La storia del Centro Mariapoli, raccontata in sintesi nella scheda ‘Storia’ del nostro sito, vorremmo raccontarla qui un po’ nei particolari.

Cominciamo dall’inizio!

Siamo negli anni 70.
A seguito di alcuni incontri con migliaia di giovani e famiglie del Triveneto, Chiara Lubich ebbe a dire: “Il Movimento di queste tre regioni è ormai maturo per avere un Centro Mariapoli” che formi alla spiritualità dell’unità.

A partire da questo momento iniziano le ricerche, soprattutto nelle province di Padova e Vicenza, centrali per le tre regioni.

Durante un incontro con Chiara del metropolita Melitone, del Patriarcato di Costantinopoli, emerge un’idea: il Centro che nascerà avrà anche finalità ecumeniche.

Nel maggio 1978 Chiara, dopo aver visitato di persona alcune strutture, scrive ai membri del Movimento delle tre regioni: “Dopo varie ricerche abbiamo concluso che nessuna casa ha… ‘la vocazione’. Il fatto è che la nostra è un’Opera nuova e tutto deve essere nuovo.

Ciò che qui deve nascere è un centro internazionale… ecco allora l’idea: crearlo dal nulla, come il Signore ci ispirerà e con la provvidenza che verrà. Primo passo: la terra!

Si continua a cercare nel Veneto, ma ogniqualvolta si presenta una nuova possibilità, questa svanisce al momento di concretizzare, ed è a questo punto che sorge un interrogativo: “Se Dio più di 40 anni fa, per la nascita del Movimento, ha guardato a Trento, perché non dirigere le nostre ricerche qui?”

Fatta partecipe di questo pensiero, Chiara risponde: “L’ho sempre pensato lì, è una città scelta da Dio”.

E la conferma arriva inaspettata.

Pochi mesi dopo, in tutto il Movimento si vive la Parola di Vita: “Vendete ciò che avete, datelo in elemosina…

Il desiderio di mettere in pratica concretamente questa Parola fa sì che una persona del Movimento di Cadine decida di donare 9 ettari di bosco, di cui una piccola parte edificabile, sul monte chiamato Grum.

Non ci sono più dubbi: qui sorgerà il futuro Centro Mariapoli!

Tanti si offrono a contribuire economicamente. E l’adesione è così immediata e concreta, da superare ogni aspettativa.

Si affida il progetto a Carlo Fumagalli, focolarino architetto, che, con la consapevolezza di costruire un Centro Mariapoli proprio nella città dove il Movimento è nato, vuole ripercorrere i passi della sua storia a Trento e nella valle di Primiero, riproducendo alcuni particolari nell’architettura della casa. (*)
(*= vedi Newsletter di gennaio-febbraio 2024)

21 settembre 79: Si porta il bozzetto del progetto a Chiara che ne è contenta; Don Pasquale Foresi (co-presidente dell’Opera di Maria) commenta: “se non fosse venuto dalla Provvidenza, avremmo dovuto pensarci e sarà un Centro Mariapoli mondiale”. E al momento di pensare al nome: “Penso che si debba chiamare Centro Chiara Lubich”.

Lo stesso progetto viene presentato all’allora arcivescovo di Trento mons. Gottardi, il quale, dopo aver espresso alcune parole di apprezzamento conclude:
Questo deve essere un ‘monumentum’ a Chiara Lubich, logicamente quando lei sarà in Paradiso. E sarà il miglior monumento se, a riguardo della storia di Trento di ieri e di domani, sarà… una Mariapoli con sapore anche ecumenico”. Si riallacciava con queste parole al mandato ecumenico alla città di Trento, espresso da papa Paolo VI nel 1964.
E conclude: “Voi avete questa missione!”.

Ottobre 1980:
Si passa decisamente alla progettazione e alle pratiche relative. I fondi raccolti fino a quel momento sono consistenti ma si presenta una necessità più urgente al Centro internazionale del Movimento. Tutti d’accordo, decidono di dare quanto raccolto fino a quel momento.
Sembrava una pazzia, ma al momento di iniziare la costruzione, arriva inaspettatamente una somma: tre volte quella data. Si sperimenta ancora una volta la veridicità del Vangelo: “Date e vi sarà dato”!

Così nel 1982 inizia la costruzione della parte giorno e la gara di generosità continua: c’è chi vende un terreno, chi un appartamento, chi dà non solo il superfluo, ma a volte anche il necessario. C’è chi mette a disposizione capacità, forze, tempo.

In fase di completamento dei lavori, tanti membri del Movimento vogliono collaborare, dando tempo e forze, e nell’ultimo anno di cantiere circa 800 persone danno il loro contributo per tutti i lavori artigianali, di finitura e di manodopera.
E questo, fino a qualche ora prima dell’inaugurazione!

(continua)

Un grande saluto a tutti!
lo Staff del Centro Mariapoli