NEWSLETTER gennaio-febbraio 2024

Ciao a tutti e ben ritrovati! Sono passati alcuni mesi dall’ultima newsletter in cui vi abbiamo comunicato la ‘vita’ qui al Centro Mariapoli, facendovi partecipi del passaggio di alcuni gruppi.
Anche nei mesi successivi sono stati numerosi gli incontri, i visitatori, i gruppi a cui questo Centro ha fatto “casa”!

Spesso questi ospiti ci chiedono di narrare la sua storia che ha sempre sfumature diverse, ma è sempre una riscoperta della sua ‘vocazione’ formativa ed ecumenica.
Nel sito potete leggere una sintesi della storia del Centro Mariapoli, ma oggi vorremmo sfogliare con voi alcune.

 

PAGINE DI UNA STORIA – 1

Cominciamo questa volta un ‘viaggio’ virtuale nella storia del Centro Mariapoli iniziando dall’idea del progetto dell’architetto Carlo Fumagalli, riportando, quasi integralmente, il suo intervento il giorno dell’inaugurazione del Centro, il 24 maggio 1986:

“Non è stato facile mettere mano a questo progetto: un terreno difficile, ma più ancora il fatto che fosse stato donato – e donato proprio per costruire una casa di un’Opera di Dio – me lo faceva sacro.

Poi la preziosità dell’intervento: si trattava di costruire un Centro per un’Opera proprio lì nella città dove è nata, un episodio certo non di tutti i giorni.

Di qui, come prima cosa, l’esigenza di approfondire la conoscenza di luoghi che ne hanno visto gli albori.

Questo per riproporre, seppur in altra veste, ambienti e particolari architettonici testimoni di alcune tappe fondamentali del nascere e del primo svilupparsi del Movimento…

… Così la fontana di Piazza Cappuccini…

…il balcone del primo focolare…”

Dopo un grande bombardamento nella città di Trento (13 maggio ’44) Chiara Lubich era rimasta senza casa e anche le sue compagne. Nell’autunno di quell’anno trovano alloggio In Piazza Cappuccini, al numero 2. È il primo focolare: un modesto appartamento di due locali nello slargo alberato ai piedi della Chiesa dei Cappuccini: lo chiamano, semplicemente, “la casetta”.
Tanto era il desiderio di contagiare tutti d’amore di Dio che, affacciandosi dal balcone della casetta, affidava a Lui l’intera città di Trento.

“… le finestre alte e strette del Duomo di Trento, dove Chiara a volte si raccoglieva per studiare..”

Chiara, studentessa delle magistrali, aveva individuato nella penombra della Cattedrale di Trento un angolo dove, da una piccola finestra più bassa delle altre filtrava la luce del giorno e quell’angolo divenne il suo studio dove leggeva e meditava la filosofia.

“… ambienti tipici di un’architettura spontanea come Tonadico…

A Tonadico, e in tutta la valle del Primiero (Tn), tra gli anni ’49 e ’59, durante il periodo estivo, intorno a Chiara e alle sue compagne aveva preso forma la Mariapoli, una convivenza temporanea offerta a persone di età, culture, fedi diverse, attratte da quella esperienza di Dio, di riscoperta del Vangelo.

“… L’andamento del terreno, poi, questo terrazzamento lungo e in salita, ha suggerito l’idea base del progetto: un lungo cammino che sale, che si sposta da un lato all’altro della costruzione, che si apre in spazi e luoghi di sosta a volte tutt’uno con l’ambiente esterno.

Un cammino che a volte s’interrompe in momenti d’interesse particolare, come spazi per piccole esposizioni o l’angolo della lettura, pretesti per favorire l’incontro tra persone…

… Una salita che si conclude qui, in questa sala (sala Marilen). E qui, nella ricerca di un’immagine, ho trovato spunto in due concetti fondamentali: un grande manto – l’orditura più alta delle travi che convergono lì nella cappella – e la cappella, a forma di tronco cono, proprio per indicare una centralità, un punto centrale più alto, perno attorno al quale tutto ruota.

Una seconda raggiera di travi – incentrata in questa colonna, qui accanto alla pedana – luogo dell’annuncio della Parola e qui la Parola che si fa testimonianza.

Una sventagliata di travi che vuole intessersi col manto superiore: il manto si lascia squartare e permette che la Parola, diventata vita, possa uscir fuori e proiettarsi sull’umanità Questa l’idea, questo un pensiero…”.

Ci fermiamo qui… continueremo il nostro ‘viaggio’ virtuale con la prossima newsletter!

 

Un grande saluto a tutti!
lo Staff del Centro Mariapoli