Newsletter Gennaio – Febbraio 2025
Carissimi tutti,
questa volta vi vogliamo raccontare di un dono inaspettato arrivato al Centro Mariapoli:
LA SCULTURA DI IGINO GIORDANI
Una premessa:
Igino Giordani (1894-1980), cofondatore del Movimento dei Focolari accanto a Chiara Lubich, è una personalità poliedrica che ha lasciato tracce profonde ed ha aperto prospettive profetiche a livello culturale, politico, ecclesiale, sociale.
L’incontro tra Igino Giordani e Chiara Lubich risale al 1949, ed è stato un momento fondamentale nella storia del Movimento dei Focolari.
Chiara Lubich chiamava Igino Giordani “Foco” per via dell’animo ardente che lo contraddistingueva.
Come è nata l’idea della scultura
Peter Kostner, scultore della Val Gardena, ha realizzato questa scultura, e abbiamo chiesto a lui di raccontarci com’è nata l’idea e come si è concretizzata:
“Nel 2020, dal Centro del Movimento dei Focolari mi viene commissionata una scultura in bronzo, di grandezza naturale, di Igino Giordani, seduto su di una panchina.
Sarebbe stata posta nel giardino antistante il Centro, dove spesso lui si fermava per salutare e scambiare qualche parola con i partecipanti agli incontri.
Mi sono chiesto se Igino (Foco) sarebbe stato contento che gli venisse dedicata una statua, lui che era tanto umile, ma mi sono risolto pensando che la scultura avrebbe contribuito a conoscere di più la sua vita, il pensiero, i suoi scritti.
La realizzazione
Convinto, ho iniziato con entusiasmo, anche se al contempo mi sentivo una grande responsabilità.
Con i committenti del Centro del Movimento decidemmo di realizzare la scultura nel legno per farne poi la fusione nel bronzo.
Per trovare la posizione del corpo, che fosse quella di Foco seduto, lavorai per lungo tempo con la creta. Quando finalmente il modellino era completato ed ero soddisfatto del lavoro perché riuscito bene, cadde per terra e dovetti rifarlo.
Ci vollero vari passaggi anche per la panchina che, pure se in linee semplici e lineari, doveva assomigliare alle panchine classiche del Centro.
Prima di scolpire la figura nel legno produssi sia in creta che in legno diversi studi dei particolari, anche con il supporto di più persone che vennero a posare per me.
Nell’abbozzare la figura iniziarono le difficoltà. Troppo spesso mi succedeva di sbagliare togliendo il legno. In questo modo i tempi di lavoro si allungavano.
Anche se i miei familiari e Margherita, mia moglie, continuavano a sostenermi, ad un certo punto mi vergognavo per il lavoro che non avanzava, che veniva notato da chi passava in bottega e dai miei colleghi scultori.
Una volta, di notte, senza che nessuno si accorgesse, incollai un grande pezzo di legno, per riscolpire la mattina presto il braccio di Foco.
Intanto in silenzio offrivo tutto a Gesù, le difficoltà, la stanchezza, lo scoraggiamento con un “Per te!”. Quante volte!
Tanti amici mi assicuravano la loro preghiera per la buona riuscita del mio lavoro.
Ad un certo punto, nello sconforto, mi confidai con mio fratello Walter con il quale mi lega una confidenza particolare. “Chiedi a Foco che ti aiuti!” fu il suo consiglio. Lo feci e fui subito più sereno, mi venne la pace dentro.
E probabilmente Foco da allora mi aiutò a lavorare meglio, a non sbagliare più.
Mi ritornò la gioia di scolpire.
Ora la statua di Foco è posta nel giardino del Centro internazionale dei Focolari a Rocca di Papa
Sono veramente sorpreso dei numerosissimi echi positivi che mi arrivano. Tantissimi mi esprimono la gioia di vedere la raffigurazione, anche solo in foto, qualcuno si commuove o dice di sperimentare la sua presenza viva nella propria vita quotidiana.
Tanti ricordano Foco come lo avevano visto sulla panchina, qualcuno rivive i momenti con lui, ricorda le sue parole.
Le foto e i video girati numerosi nei social hanno raggiunto anche persone che non conoscevano Foco, alcuni mi dicono che vogliono cercare su internet per conoscerlo e desiderano leggere i suoi scritti. Questo mi dà particolare gioia.
In me sento il desiderio, ancor più di prima, di avvicinarmi a Foco, di imparare da lui il suo modo gioioso e coerente di essere cristiano genuino e la sua profonda umanità. Forse è questo il dono più bello che Foco mi vuole fare”.
‘Foco’ al Centro Mariapoli di Cadine
Nel frattempo la scultura originale in legno aveva avuto accoglienza presso la Cittadella internazionale di Montet, in Svizzera.
Con la chiusura della Cittadella nell’anno 2024, lo scorso novembre la scultura di Igino Giordani è arrivata al Centro Mariapoli di Cadine, con nostra grandissima gioia.
In questo Centro c’è una sala a lui dedicata, la Sala Foco, ma questa bellissima scultura, con una espressività profondissima e così ‘viva’, contribuisce a ‘far casa’ ai molti gruppi e visitatori che accogliamo.
Un grande saluto a tutti!
lo Staff del Centro Mariapoli