NEWSLETTER 12/2021 – 01/2022

Buon 2022 ad ognuno con un caloroso saluto da parte di tutto lo Staff del Centro Mariapoli!

Ci auguriamo con tutto il cuore che le recenti feste abbiano riportato in tutte le nostre case, più vivo, lo spirito e il calore della famiglia, pur tra quelle fatiche e difficoltà che sempre accompagnano qualunque cammino!

Con molti di voi ci siamo visti qui il mese scorso, l’11 dicembre, per l’ormai ricorrente festa di Natale che seppur ‘tradizionale’, non è mai… ‘consueta’! È sempre una giornata resa nuova dall’amore, dall’affetto, dalla reciproca accoglienza… Forse perché siamo in un certo senso, ‘fatti’ per vivere per la reciprocità, per una vita di comunione vera e profonda.

Tra fine anno e inizio ’22 abbiamo avuto poi un’altra occasione simile, seppur diversa: un corso di circa 50 focolarine da tutta Europa, da Stoccolma ad Aleppo! Un bell’assaggio di quel ‘mondo unito’ di cui Chiara ci ha sempre parlato!

Ed è con una sua riflessione nella direzione della fraternità, che vorremmo far partire questo nuovo anno, per dare un colpo di acceleratore al desiderio di vivere e operare per essa, motivo di esistenza di questo stesso Centro Mariapoli. Eccola:

“Viviamo in un mondo che davvero è diventato un villaggio:
complesso e nuovo, ma un villaggio.
L’umanità vive oggi come fosse un piccolo gruppo. (…)
La fraternità, dunque, è l’ideale di oggi. Ma come farla fiorire?”
(Chiara L.)

Questa domanda interroga pure noi! Pur essendo una frase di molti anni fa, sembra pronunciata ora. Certo, quest’unico ‘villaggio’ sembra non favorire molte volte la ‘fioritura’ di questa fraternità, spesso sommersa dal chiasso di una comunicazione che punta alla contrapposizione e a mettere l’attenzione solo su ciò che divide più che a far conoscere e ad evidenziare i tanti artigiani di fraternità che operano nel silenzio del quotidiano.

Ci ha colpito comunque l’istituzione, lo scorso anno, della prima “Giornata Internazionale della Fraternità umana“, il 4 febbraio, da parte delle stesse Nazioni Unite in seguito all’operato di Papa Francesco nell’ambito del dialogo interreligioso. Può sembrare un piccolissimo segno, ma è una formalizzazione importante, che non ci permette di tornare indietro ma di ricordare, ora e alle future generazioni, che essa è e rimarrà esigenza e priorità per il comune percorso dell’umanità.

Facciamo quindi di ogni 4 febbraio un incoraggiamento a fare di più e meglio per promuovere il dialogo, l’accoglienza, il rispetto e la comprensione reciproca nelle diversità, in una parola, a far fiorire attorno a noi la fraternità come Chiara da sempre ci ha profeticamente indicato.

Lasciandoci con questo reciproco augurio, che è anche una sfida a compiere insieme piccoli ma possibili atti di fraternità, ci diamo appuntamento alla prossima Newsletter!

Prima però, come promesso precedentemente, diamo spazio alla conoscenza di un ulteriore particolare del nostro territorio, soprattutto per chi è più lontano dalla nostra regione. Questa volta vi facciamo conoscere un gioiello incastonato da secoli tra le nostre montagne: il Santuario di San Romedio, di cui ricorreva la festività proprio qualche giorno fa.

Posto nelle vicinanze di Sanzeno in Val di Non, questo Santuario è sicuramente il più interessante esempio di arte cristiana medievale presente in Trentino. Si tratta di un noto luogo di pellegrinaggio, costruito su una rupe calcarea alta oltre 70 metri. Così particolare e amato che ogni anno viene visitato da circa 200.000 persone.

Immerso in una splendida cornice naturale raggiungibile in macchina o attraverso vari sentieri, il complesso architettonico è formato da più chiese e cappelle costruite sulla roccia. L’intera struttura è collegata da una ripida scalinata di 131 gradini. La cappella più antica dell’edificio risale all’XI secolo e, nel corso del tempo, sono state erette altre tre piccole chiese, due cappelle e sette edicole.

Questo suggestivo luogo ricco di spiritualità è nato grazie alla figura dell’eremita Romedio di Thaur, che visse tra il IV e il V secolo. Erede di una ricca famiglia bavarese, dopo un pellegrinaggio a Roma scelse di cambiare vita e ritirarsi in preghiera in questo punto remoto dell’Impero. Ma se volete saperne di più vi consigliamo di visitare il seguente sito: https://www.visitvaldinon.it/it/attivita/-b-il-santuario-di-san-romedio-b/ o altri ad esso dedicati, così potrete già farvene un’idea se pensate di venire a visitarlo: dista appena 45’ dal Centro Mariapoli!

Un saluto a ciascuno!
Lo staff del Centro Mariapoli